Bozza automatica 44

Realizzare tre campi da padel, con la caratteristica di essere gli unici al momento in provincia di Biella a disporre di una tribuna. È questo il progetto presentato dal Comune di Biella che ha partecipato al bando in scadenza venerdì 22 aprile, destinato ai Comuni con più di 50mila abitanti, ai capoluoghi di Regione e di Provincia con popolazione superiore a 20.000 abitanti.

Obiettivo: creare una “Cittadella dello sport”, che comprendesse almeno tre diverse discipline sportive. Questo era infatti uno dei requisiti per ottenere il finanziamento massimo di un milione e mezzo di euro, di cui il 60% destinato alla realizzazione di una nuova opera e il restante 40% per la manutenzione o rigenerazione degli impianti esistenti.

L’amministrazione ha deciso di sfruttare l’area compresa tra il bocciodromo, la piscina Rivetti e i campi di corso 53° Fanteria. Il progetto prevede dunque anche la possibilità di organizzare  tornei ed eventi internazionali.

Oltre al padel l’area comprenderà due campi per il beach volley (la vicinanza con la piscina permetterà la perfetta interazione delle due realtà) e per finire un campo da calcetto in erba sintetica.

Gli spogliatoi verranno realizzati “ZEB” (abbreviazione di Zero Energy Building – Edificio a Zero Energia) che permetterà di raggiungere il pareggio tra energia autoprodotta ed energia consumata grazie alla presenza di un sistema fotovoltaico e batterie, con ridotte emissioni di Co2.

Per la parte di ristrutturazione e rigenerazione di impianti esistenti è stato scelto di intervenire sulla tribuna di corso 53° Fanteria, al momento sprovvista di una copertura.

Verrà anche sostituito l’impianto di illuminazione non più rispondente alle necessità e troppo impattante dal punto di vista dei consumi, con un notevole risparmio energetico.

L’assessore allo sport, PNNR bandi e impiantistica sottolinea come questo progetto potrebbe portare alla realizzazione di una vera e propria “Città dello sport” all’interno di Biella. L’obiettivo a medio lungo termine sarebbe quello di raggruppare sotto un unico cappello tutta l’attività, con una cittadella multidisciplinare gestita da un unico soggetto.