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Sono oltre 6.000 i metri cubi di neve che sono stati “archiviati” a Riale, in Val Formazza (VB), sotto quelli che si definiscono teli geotermici, con l’obiettivo di far partire già tra fine ottobre e inizio novembre la prossima stagione sciistica.

In questo modo sarà possibile offrire più di due km e mezzo di pista agli atleti e alle nazionali di sci di fondo, che avranno quindi la possibilità di anticipare gli allenamenti in vista delle competizioni e, ai numerosi appassionati della disciplina, l’occasione di godersi l’attività sportiva prima del solito.

Il progetto decisamente ambizioso, soprattutto in un momento come quello attuale in cui dalla pandemia è scaturita una crisi generalizzata, porta la firma di Gianluca Barp, imprenditore turistico di Riale, un borgo incastonato a 1.800 metri nell’Alta Val Formazza in Piemonte, a pochi passi dalla Cascata del Toce che, con i suoi 143 metri, è tra i salti più alti d’Europa.

Questa tecnica di conservazione della neve è già ampiamente diffusa nel nord Europa, dalla Svezia alla Finlandia, ma anche in Svizzera a Davos e, sul territorio nazionale, a Livigno. Gianluca Barp è il primo imprenditore a livello privato ad averla testata fino a portarla a regime in Italia: una soluzione ottimale per il mercato dello sci, che richiede un inizio di stagione sempre più anticipato rispetto a un clima che, invece, ritarda l’inverno e rende più difficile l’apertura degli impianti.

Per coprire la neve e conservarla durante il periodo estivo sono stati sfruttati i teli geotermici, costituiti da fibre di alluminio, che a loro volta sono intervallati da strati isolanti di ovatta, grazie al supporto tecnico dall’azienda svizzera specializzata Snow Makers. A loro volta questi teli sono legati tra loro con un sistema di velcri e cuciture a filo.

La funzione primaria dei teli geotermici è quella di preservare la neve, garantendo il doppio beneficio di proteggere termicamente la massa sottostante e, grazie all’azione riflettente, di non far penetrare i raggi UVA. La neve resterà “impacchettata” sotto i teli per tutta la stagione estiva e sarà posata in autunno.

Le stime prevedono comunque una perdita dell'”oro bianco”, ma quella che verrà conservata sarà sufficiente per coprire circa due km e mezzo dell’anello della pista di fondo di Riale (complessivamente lunga oltre 12 km), permettendo una prima attività sportiva anche in assenza di nevicate e senza ricorrere a cannoni sparaneve e quindi all’utilizzo eccessivo di energia elettrica e acqua.

“Quest’ultima stagione è stata molto importante per Riale e più in generale per il nostro territorio. È stata riconosciuta la nostra perseveranza nell’investire e nel voler innovarci, anche a fronte di un periodo estremamente critico dovuto alla pandemia globale e alle conseguenti restrizioni. Ci proponiamo come una sede ideale per gli sport invernali, qualcosa di più di una semplice alternativa rispetto ai grandi comprensori internazionali. Le dimensioni contenute, la vocazione sportiva e la capacità di adattarci a tutte le richieste delle singole realtà offrono il contesto ideale per la pratica della disciplina, per lo svolgimento degli allenamenti e per facilitare la nascita di un determinante spirito di squadra all’interno dei team. Stiamo proponendo un modello nuovo e virtuoso, che ci auguriamo possa essere preso come esempio da altre realtà italiane delle nostre dimensioni che puntano a emergere. Il prossimo step su cui stiamo lavorando, e che ci auguriamo possa presto diventare realtà, è di rendere agibile la nostra pista anche nei mesi estivi per la disciplina dello skiroll”, spiega Gianluca Barp.

Lo stoccaggio della neve degli scorsi giorni va a suggellare una stagione che, nonostante la crisi dovuta all’emergenza sanitaria che ha colpito pesantemente anche le località di montagna, consacra definitivamente Riale come una delle grandi mete nazionali ed europee per lo sport invernale. I campionati di Coppa Europa – Opa Continental Cup,svoltisi lo scorso dicembre, hanno infatti acceso i riflettori internazionali sul borgo piemontese. Un’edizione riuscita alla perfezione nel rispetto della sicurezza degli atleti e in ottemperanza di tutte le norme internazionali per contrastare l’emergenza sanitaria dovuta al Covid.

Negli ultimi mesi, inoltre, Riale è stata scelta come location da alcune compagini tecniche per gli allenamenti e i momenti di formazione: dai corsi organizzati dalle Guide Alpine a quelli del Cnsa (Corpo Nazionale Soccorso Alpino) anche con l’unità cinofila, dai corsi nazionali di scialpinismo del CAI, fino a quelli della Fisi Piemonte per i maestri di sci.