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Oggi Milano si è svegliata sotto la neve. Ciò che dovrebbe rappresentare un simbolo di gioia, oggi per i più rappresenta una beffa. Così, mentre la città si imbianca, resta ancora accesa la diatriba sulle sorti di una stagione invernale sugli sci che si allontana sempre di più, con il Governo che persegue la linea dura e fa slittare l’apertura degli impianti al 15 gennaio, secondo indiscreazioni.

Vero è che il tutto per tutto lo si gioca in queste ore, alla vigilia del nuovo dpcm che dovrebbe essere approvato domani. In questo contesto, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato durante la seduta odierna una mozione che impegna la giunta regionale a confrontarsi con le regioni dell’arco alpino per proporre “un’ulteriore azione” da presentare al governo con l’obiettivo di riaprire gli impianti.

Per i firmatari una delle possibili soluzioni sarebbe quella di introdurre sulle piste da sci dei test rapidi finalizzati al monitoraggio dell’epidemia da Covid. La mozione, firmata dal medico e consigliere regionale di Più Europa-Radicali Michele Usuelli, e sottoscritta dai capigruppi di tutti i movimenti politici regionali, intende potenziare il protocollo di sicurezza elaborato dalle Regioni montane per consentire l’avvio della stagione invernale.

L’adozione dei test rapidi rimarrebbe volontaria da parte dei gestori degli impianti sciistici e si aggiungerebbe alle altre misure di contenimento già proposte dal protocllo presentato dall’Anef.

Intanto anche oltralpe ci si organizza e, dopo una prima fase in cui l’Austria si era opposta alla possibilità di chiudere gli impianti, la stessa Vienna oggi ha cambiato idea: il governo austriaco annuncerà lo stop al turismo invernale durante il periodo natalizio. Gli impianti di risalita saranno in funzione solo per i residenti, ma ristoranti e alberghi resteranno chiusi. L’anticipazione arriva dal quotidiano viennese Der Standard, che conferma il cambio di orientamento anticipato ieri da Ernst Schoepf, il potente presidente del Consorzio dei comuni tirolesi e sindaco di Soelden, uno dei più importanti centri sciistici della zona: “Per il momento né in Austria né in Germania i numeri consentono una riapertura”.

In controtendenza la Svizzera che apre la stagione dello sci e da giorni hotel e centri di noleggio del materiale annunciano sensibili sconti a chi si ferma più a lungo così la Francia, che a sua volta ha deciso di tenere chiusi gli impianti, risponde aumentando i controlli alle frontiere per chi va a sciare all’estero contro quanto stabilito dal governo.