
L’incontro avvenuto a Roma tra il Governo e le regioni nella giornata di ieri, 1 dicembre, sembra non aver sortito alcun effetto positivo sul “mondo neve”: le regioni alpine nelle scorse giornate avevano avanzato la proposta di consentire l’accesso alle piste da sci solamente a chi soggiorna in hotel e chi ha le seconde case, unita alla possibilità di chiudere i confini per gli italiani che vorrebbero andare a sciare in altri stati europei. Ma il Governo sembra non voler sentire e tiene una dura linea rispetto alla chiusura degli impianti che si pensa possa arrivare sino al 15 gennaio.
Il decreto legge che entrerà in vigore venerdì 4 dicembre sarà concepito sul “principio cardine” di evitare assembramenti durante il periodo natalizio, e riguarderà infatti la normativa relativa alle restrizioni delle libertà personali. Tutto ciò è ancora al vaglio e la decisione definitiva verrà presa nelle prossime ore.
Le misure del nuovo provvedimento, che potrebbero durare sino al 15 gennaio, riguarderanno il divieto di spostamento tra regioni, anche se si dovesse trattare di zone gialle, il coprifuoco che resta sempre fissato alle 22, la chiusura di bar e ristoranti alle 18 e anche la chiusura di impianti sciistici, piscine e palestre.
Se così dovesse essere sarà quindi fondamentale contenere il contagio durante il periodo natalizio, in modo che da metà gennaio si possa ripartire, sperando che una stagione partita in ritardo, possa dare sollievo a tutte quelle realtà che vivono grazie alla stagione invernale.
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