
Il focus centrale è stato quello della sostenibilità, sempre più fondamentale in tutti i settori dell’industria, soprattutto quella sportiva. Nell’incontro tra una sessantina di lavoratori di Decathlon provenienti da tutto il mondo e la realtà di RadiciGroup questo tema ha davvero rappresentato un punto centrale. La visita all’Headquarter di RadiciGroup e due aziende del Gruppo si è sviluppata in una sessione “in aula” a Gandino (BG). La delegazione si è spostata ai siti produttivi di Villa d’Ogna (BG) e ha potuto vedere da vicino il processo di polimerizzazione del nylon 6, la lavorazione del filato e la produzione dei tecnopolimeri (materie plastiche).
Il team sostenibilità di Decathlon è in Italia per una “sustainable week” incentrata sui temi dell‘economia circolare, dell’eco-design, dei prodotti a basso impatto ambientale e delle energie rinnovabili. Si tratta del meeting annuale tra i colleghi che si occupano di questi temi per l’intera catena di negozi sportivi presente in tutto il mondo: ogni anno la location cambia e quest’anno Decathlon ha scelto l’Italia per la formazione “sul campo” dei suoi collaboratori. In questo contesto la visita di RadiciGroup risponde alla necessità di confrontarsi con un produttore sostenibile di numerose materie prime destinate anche al settore dello sport: dalle fibre di nylon a quelle in poliestere, dai filati per l’erba sintetica ai tecnopolimeri utilizzati per realizzare vari accessori.
«Ci fa particolarmente piacere – ha dichiarato Marco De Silvestri, marketing director della Business Area Comfort Fibres di RadiciGroup – che una grande realtà come Decathlon sia molto attenta ai temi della sostenibilità e abbia deciso di farci visita: RadiciGroup da molto tempo ha fatto della sostenibilità una strategia aziendale e oggi, grazie ai numerosi investimenti volti a ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive, il Gruppo ha raggiunto degli ottimi risultati, peraltro rendicontati e certificati nel Bilancio di Sostenibilità. La giornata di oggi – conclude De Silvestri – dimostra ancora una volta come la sostenibilità debba essere pensata e praticata in tutta la filiera, dal produttore di materie prime al grande distributore, per arrivare a un consumatore che, ricordiamocelo, è sempre più informato e consapevole».
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